Come riporta Il mercato Analytics nel 2020, l’ultimo Osservatorio del Politecnico di Milano, il mercato italiano dei Big Data rispecchia il trend del mercato globale relativo e continua a crescere: nel 2020 la spesa delle aziende italiane in infrastrutture, software e servizi per analizzare e gestire i Dati ha raggiunto il valore di 1.815 miliardi di euro, con un incremento del +6% rispetto al 2019. Grande divario però fra le imprese di grandi dimensioni e le PMI in termini di investimenti e competenze di Data Science. Infatti, il 93% delle grandi imprese investe in progetti di Analytics, contro il 62% delle PMI, in crescita rispetto all’anno precedente (+ 4%) ma sempre in rincorsa.
Big Data e Analytics: due facce della stessa medaglia o due modi per dire la stessa cosa?
Propenderei per la prima, anche se occorre andare più nel dettaglio: in senso stretto, i Big Data altro non sono che l’immane quantità di dati che produciamo continuativamente grazie a tutti gli oggetti che ci circondano. I dati negli ultimi anni sono stati ripetutamente definiti “il nuovo petrolio”, per dare un’idea di quanto possano essere protagonisti nei processi di generazione di valore. Ecco, affinché si generi valore a partire dai dati, questi ultimi devono essere “trattati”, elaborati in modo sapiente tramite tecniche opportune, tecniche che nel loro complesso vengono dette di Data Analytics.
Come commenteresti i risultati dell’ultimo Osservatorio del Politecnico di Milano?
In primo luogo, ci confermano il ruolo prominente che le aziende di ogni ambito e dimensione stanno attribuendo ai dati.
In secondo luogo, però, sottolineano che le aziende medio-piccole sono quelle che necessitano di maggior supporto nell’adozione di un approccio data-driven da cui possono trarre benefici. Questo ci deve portare a pensare che un nostro dovere è quello di concepire le nostre offerte tenendo conto di queste difficoltà: dobbiamo dunque proporre servizi semplici nella loro fruizione, accessibili alle tasche di tutti i clienti e che rispondano ai loro bisogni in modo estremamente mirato. Solo così potremo aiutare anche le realtà che non hanno al loro interno le competenze necessarie o che non possono permettersi grossi investimenti tecnologici.
Qual è il ruolo di TIM nel mercato Big Data e come nasce TIM People Analytics?
All’interno dell’ampia gamma di servizi e soluzioni rivolte al mondo delle imprese e delle pubbliche amministrazioni, TIM mette a disposizione anche analisi e strumenti basati sui propri Big Data. Grazie alla capillarità della propria rete radiomobile sul territorio, infatti, TIM raccoglie in modo aggregato e anonimo i dati provenienti dai dispositivi mobili della popolazione, nel totale rispetto della privacy degli utenti: una miriade di dati che, per quello che ci siamo appena detti, costituiscono un’enorme ricchezza. Elaborandoli grazie ad evoluti algoritmi, consentono di ottenere analisi statistiche sui flussi di presenza sul territorio, sulle caratteristiche socio-anagrafiche e sulle dinamiche di spostamento delle persone. TIM People Analytics nasce da queste premesse e porta con sé la volontà di costruire un servizio che rispetta i requisiti che ho elencato prima: semplicità, accessibilità e risposte rapide, oltre al supporto a PMI e Pubblica Amministrazione.
Vuoi farci qualche esempio dell’utilità di TIM People Analytics per le PMI italiane? Ci sono dei settori che ne hanno particolarmente bisogno e “non lo sanno”?
La forza di TIM People Analytics sta nel fatto che può rispondere alle domande di una grande varietà di aziende che vogliono conoscere meglio un territorio di riferimento: risorsa fondamentale, a maggior ragione in un contesto in cui le abitudini e le dinamiche sui territori sono state stravolte dal Covid-19 e in cui le serie storiche non bastano più.
Mi viene in mente un caso nel mondo del retail, che si adatta sia a catene di negozi sia a singoli punti vendita: quando bisogna decidere in quale zona aprire un nuovo negozio, è importantissimo studiare preventivamente se la popolazione che frequenta quella zona è un bacino di attrazione in linea con quanto quel negozio proporrà. Se, ad esempio, si sta programmando l’apertura di un negozio di abbigliamento sportivo, è verosimile pensare che le vendite saranno più alte se il negozio si trova in una zona ad alta densità di giovani. TIM People Analytics è lo strumento giusto per condurre questo tipo di analisi in modo semplice e a prezzo contenuto!
Un secondo esempio calzante è la valutazione dell’impatto di una promozione lanciata da un punto vendita, in termini di transito di persone: i report TIM People Analytics permettono di confrontare l’entità degli spostamenti rilevati in quell’area prima del lancio della promozione con quelli rilevati durante o anche dopo l’esaurirsi della promozione stessa. In questo modo, risulta molto semplice capire se la promozione ha effettivamente portato a un incremento delle visite e se questo incremento si è mantenuto o no al termine della promozione.