Gli attacchi hacker ai server di piccole e medie aziende sono aumentati durante l'epidemia Covid-19. I dettagli che potrebbero aiutare gli esperti di sicurezza informatica ci arrivano però solo dagli stessi hacker, magari con una punta di orgoglio dopo avere bloccato prima e sbloccato poi i server a seguito di un compenso in denaro. Perché le aziende non denunciano? Principalmente per paura di un danno di immagine: i clienti di un’azienda fragile, che ha subito un attacco informatico, potrebbero cercare altrove, con il timore che i propri dati personali rientrino del furto subito dal fornitore.
Oltre all’aumento della numerosità degli attacchi (l’Italia è il primo Paese in Europa per quanto riguarda attacchi macro-malware, il settimo per attacchi malware e l’undicesimo per attacchi ransomware - dati Trend Micro 2020), c’è anche il problema legato alla velocità: bastano solo un paio di ore per bloccare l’attività di un’azienda. Si parla infatti di 119.000 minacce al minuto sempre nel 2020, complice a volte il lavoro agile con rete privata non protetta.
Questo ci fa capire come nel mirino non ci siano solo alcuni settori specifici, ma l’intero comparto imprenditoriale italiano. L’unica soluzione è quella di avere un IT manager che indichi all'azienda i passi da intraprendere, oltre a server sicuri e a un consulente di cyber security che aiuti l’azienda a prevenire l'espozione ai rischi di Data breach.