Abbandonarlo non è possibile, occorre però introdurre una vera e propria ecologia del Web, perché gli investitori (le imprese cioè che cercano spazi per pubblicizzare il proprio brand e per trovare nuovi clienti) non sono più disposti ad “affiancare” il proprio nome e la propria storia a quello di hater e di fake news tellers.
È per questa ragione che qualche settimana fa il prestigioso GARM (Global Alliance for Responsible Media) ha radunato i nomi più importanti a livello mondiale tra imprese e piattaforme digitali per capire insieme le regole da seguire, con la definizione dei messaggi tossici che non andranno più affiancati a quelli pubblicitari, sulle modalità del monitoring e sul coinvolgimento di terzi per il controllo super partes.
Due elementi importanti emergono da questo incontro: il primo è che se i messaggi tossici non verranno più accoppiati a inserzioni pubblicitarie (fino ad ora numerose perché cavalcavano l’onda del messaggio negativo ma con tante visualizzazioni), anche i messaggi tossici diminuiranno visto che non ci sarà più un ritorno economico e di visibilità. Il secondo è che con l’entrata di terzi, di figure indipendenti e neutrali, ci sarà anche il contributo di associazioni, centri studi, ricercatori, etc, un aspetto centrale perché in questo modo piattaforme e investitori non potranno più decidere da soli, guardando solo ai loro interessi economici immediati, ma in modo lungimirante, a lungo termine, pensando al Futuro.
Anche Netflix, con il documentario The Social Dilemma di Jeff Orlowsky, ha affrontato la questione dei Social e della presenza sul web in modo ancora più deciso, facendo parlare cioè le menti che hanno creato questo vero e proprio mondo parallelo. Si tratta di dirigenti di Facebook, Google, Pinterest, ingegneri informatici, geni della rete che di fronte alla cinepresa ammettono le loro colpe, le loro manchevolezze, sotolineando i pericoli nei quali incorre chi frequenta i Social.
La riunione del GARM e il film The Social Dilemma sollevano questioni fondamentali, che non possiamo più ignorare, e che le Imprese, piccole o grandi che siano, non possono più tollerare. La loro presenza sul web sarà sempre più determinante e centrale, sia per confermare la loro notorietà, sia per aumentare i numeri delle vendite online, ora, nell’era Covid,
Il Web è un Mercato che va tutelato e regolamentato, per il bene e per gli interessi di tutti, Imprese e Consumatori.