Cos’è il Metaverso
“Metaverse” è un termine coniato da Neal Stephenson nel libro appartenente alla cultura cyberpunk “Snow Crash” (1992), descritto dall’autore come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite Internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. In questo mondo la differenza tra le classi sociali è rappresentata dalla risoluzione del proprio avatar e dalla conseguente possibilità di accesso a luoghi esclusivi.
Nigel Balton di Blackrock lo definisce così: “Si tratta di uno spazio molto simile all’Internet dei primi anni Novanta o allo smartphone dei primi anni 2000. Sappiamo che avrà un grande impatto e cambierà la quotidianità delle persone, generando implicazioni significative per gli investitori che dovrebbero sfruttare le opportunità di investimento che si presentano qui e ora.

Tanti soldi e una novità interplanetaria per Internet e web quindi. Vediamo però di cosa si tratta. In pratica è l’evoluzione di Second Life nato nel 2003, un mondo parallelo e virtuale dove, attraverso un avatar, si aveva accesso ad una vita di concerti, eventi, lavoro, vita quotidiana, acquisti digitali attraverso una moneta virtuale. Il Metaverso vive grazie a piattaforme digitali come Decentraland, il mondo virtuale creato da Ethereum; The Sandbox, l’universo tridimensionale scelto da Facebook (non a caso lo scorso ottobre Mark Zuckerberg ha lanciato il rebranding della Holding del gruppo: Meta controlla Facebook, Instagram, Whatsapp e gli Oculos). Microsoft ha annunciato che dal 2022 integrerà il Metaverso nella piattaforma Teams con una funzionalità chiamata Mash: gli utenti potranno creare un avatar con cui partecipare alle riunioni di lavoro. 
E ancora Stageverse, una piattaforma che organizza concerti virtuali attraverso la realtà aumentata (uno dei concerti, quello del gruppo inglese Muse ha avuto milioni di spettatori paganti). Un giro d’affari importante, in una fase storica come quella attuale durante la quale concerti e discoteche hanno subito un tracollo economico: il concerto in Metaverso non è esattamente come assistere dal vivo, ma in questo modo tutti possono partecipare e i costi di realizzazione sono infinitamente inferiori a quelli di un tour. Nel 2021 il giro d’affari dei concerti in Metaverso è stato di 200 milioni di dollari.

Realtà Aumentata ed NFT
La AR è l’ambiente media nativo del Metaverso. La scelta della virtualità deriva dalla convergenza di due grandi modelli della computer science: l’ubiquitous computing, dove l’informatica è fatta per apparire sempre e ovunque con lo sviluppo di dispositivi mobili, sempre più leggeri e potenti, indossabili e il cloud computing che permette l’accesso ai dati e la loro conservazione praticamente infinita.
Quello che mancava a Second Life erano le nuove tecnologie disponibili ora e saranno loro a decretare il successo di Metaverso. Prima fra tutte la Realtà Aumentata o AR (Augmented Reality): gli occhiali e i visori in generale AR sono sempre più economici e intelligenti, così leggeri da essere indossati ogni giorno. Grazie ai visori, anche i siti per appuntamenti sono più “veri” e permettono di fare su Internet il primo incontro che una volta doveva essere di persona, in un bar, ristorante, etc. Anche l’abbigliamento è più vero e gli investimenti fatti in vestiti non sono soldi buttati via: grazie all’uso di token non fungibili o NFT (Non-fungible Token) che preservano l'acquisto come unico in una specie di libro mastro digitale su blockchain. Si parla di nomi importanti: Gucci, H&M, Dyson, Adidas, e tanti altri ancora. Per non parlare del mondo dell’Arte, che usa da tempo l’NFT, e tanto Gaming. Anche il Turismo è interessato al Metaverso: con Synthtravel viaggiare virtualmente non è “viaggiare per finta”, è uno strumento in più per costruirsi un'opinione e sperimentare un’offerta, oltre a conoscere chi ci accoglierà quando prenderemo l’aereo.
E poi, come in Second Life e Monopoli, anche le case hanno un mercato: negli ultimi mesi, il valore medio di un pezzo di terra virtuale all’interno di Decentraland è aumentato del 100% (12 milioni di euro). L’idea è quella di costruire immobili virtuali destinati a tramutarsi in veri e propri affari.

Regole e legislazione: anche la Commissione europea ne parla (e Facebook)
Per capire come Metaverso sia qualcosa di estremamente concreto e serio, basti pensare che la Commissione europea nella persona di Ursula Von Der Leyen sta predisponendo una regolamentazione europea e nazionale ad hoc, così come Facebook ha previsto l’assunzione di 10.000 nuovi dipendenti che si occuperanno di Metaverso e che costruiranno la piattaforma informatica del futuro.
Per approfondimenti, potete leggere Metaverso - La Guida pratica. Manuale di sopravvivenza giuridica al Web 3.0 a cura di Giuseppe Vaciago.