I NUMERI
L’ultimo rapporto Censis-Cassa forense (2020) ci dà un quadro nitido della situazione:

  • In Italia si contano 245mila avvocati attivi (di cui il 45% nelle regioni meridionali del Paese)
  • Diminuiscono i tirocinanti per l’attività di commercialista (circa 1.000 in meno nel 2020 rispetto agli anni precedenti).

Per entrambi, redditi (dichiarati) più bassi degli anni precedenti e diminuzione degli iscritti all’albo.

LA TECNOLOGIA, AMICA O NEMICA?
La categoria risponde a questi problemi con la richiesta di formazione più puntuale e un ritorno alle tariffe, abolite con la liberalizzazione del 2006.
Ma il passo decisivo è quello dell’accoppiata organizzazione-tecnologia. Se per le medie e grandi aziende risulta imprescindibile il coinvolgimento di legali e commercialisti, per le imprese più piccole, artigiani e liberi professionisti sono numerose le soluzioni free o a basso prezzo online, che svincolano questi settori dalla necessità di coinvolgere commercialisti e avvocati.
La sopravvivenza e l’aumento di queste realtà più piccole e la possibilità di sconfiggere la concorrenza dell’online può avvenire solo grazie all’ottimizzazione dei costi, alla formazione dei più giovani e al ricorso alla tecnologia, per convincere rassicurare i propri clienti sulla necessità di un servizio di qualità e di professionalità che l’online non dà.

Data la sensibilità dei dati gestiti occorre quindi che i piccoli studi si forniscano di soluzioni di back-up, conservazione dei documenti e soprattutto di soluzioni di sicurezza informatica per proteggere anche i dati dei propri clienti. Per quanto riguarda invece l’organizzazione del lavoro dell’ufficio, soluzioni di smart working e videoconferenza renderanno flessibile e costante l’attività lavorativa, riducendo i costi.

Solo così sarà possibile per loro vincere le sfide dell’innovazione, mantenendo il proprio mercato di clienti fedeli, acquisendone di nuovi grazie anche al passaparola.